Una delle amicizie più importanti che Modigliani ha a Parigi è quella di Max Jacob.
Marx è un critico d’arte, pittore, cartomante, poeta.
Di seguito alcuni suoi versi:
Paris, la mer qui pense apporte
ce soir au coin de ta porte
Ô tavernier du quai des Brumes
sa gerbe d’écume
Parigi, il mare che pensa porta
stasera all’angolo della tua porta
O osteria del Quai des Brumes
il suo getto di schiuma
Jacob nasce il 12 luglio, come Amedeo, ma ha otto anni in più, è di origine prussiana ed ebraica.
Ama il mare e conserva una certa propensione verso il mistero e il sovrannaturale. Rappresenta il legame tra Modigliani e Picasso.
Modigliani apprezza la sua sensibilità, il buonumore, la formidabile conoscenza enciclopedica dell’arte. Ama la sua poesia e la sua fantasia.
Jacob studia le tradizioni occulte, interroga gli astri e ha una passione per la letteratura esoterica.
Insieme faranno delle ricerche sui testi sacri e le origini della cultura ebraica. In alcuni disegni scambiati con Max Jacob si ritrovano dei simboli, delle cifre, dei segni che si rapportano alla tradizione esoterica ebraica, a volte ispirati al gioco dei tarocchi, coronati da cifre o dalla ripetizione della cifra 6 con un significato astrologico.
Nella primavera del 1915 Modigliani dipinge su carta, con matita e grafite, il ritratto di Max Jacob.
A margine vi è la dedica:
«A mon frère, très tendrement, la nuit du 7 mars, la lune croissante»
“Al mio fratello, molto teneramente, la notte del 7 marzo, la luna crescente”.
Nel 1908, Joseph Altounian, in fuga dalle persecuzioni contro gli armeni, si trasferisce a Parigi dove esercita la professione di antiquario e acquista il ritratto realizzato da Modigliani.
Attualmente questo dipinto è di proprietà della famiglia di Altounian.
Il Museo Ebraico di New York si è recentemente offerto di acquistarlo per una somma di 250.000 euro, ma la famiglia ha rifiutato questa offerta perché ritiene che questo dipinto, patrimonio nazionale, debba rimanere in Francia. Per il momento, la gente di Quimper può vedere il “Ritratto di Max Jacob” al Musée des Beaux-Arts.
Dietro un altro schizzo su carta Modigliani scrive:
Ainsi que le serpent
se glisse hors de sa peau
ainsi que tu te délivreras du péché
L’équilibre par les excès contraires
l’homme considéré sous trois aspects
Aour!
Come il serpente scivola fuori dalla sua pelle
così ti libererai del peccato
Equilibrio per eccessi contrari
l’uomo considerato sotto tre aspetti.
Luce!
Il serpente si spoglia della pelle è un riferimento alchemico. Alla fine della seconda riga e disegnato il simbolo di mercurio, messaggero degli dei, che indica il flusso e nella trasmutazione. Vi è anche il disegno della stella a sei punte che per gli alchimisti rappresenta l’unione dei quattro elementi: la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua.
Il 22 settembre 1909 la Jacob rientra nella sua casa di rue Ravignan e vede Gesù Cristo. Cade in estasi si convertì al cristianesimo. Una seconda apparizione della vergine avviene 17 dicembre 1914 al numero 17 di rue Gabrielle, e lo conduce a farsi definitivamente cattolico.
Vi è un momento in cui Modigliani si appassiona delle profezie di Nostradamus. Lo testimonia l’artista Survage che racconta come Modigliani sia molto superstizioso. È interessato agli esseri umani e alle forze invisibili che operano dentro di loro. Egli immagina, dietro all’apparenza fisica, un mondo magico.
Brano tratto dal romanzo “Parlami in silenzio Modì”:
Jacob era un uomo esile e basso, dagli occhi penetranti. Riusciva a essere spesso divertente e a instaurare rapporti cordiali con molta gente. Io ne apprezzavo l’enorme cultura, tanto che spesso gli chiedevo di ripetere passi letterari famosi durante il mio lavoro. E io lo seguivo, cadenzando le parole.
Un giorno lo trovai a leggere la mano a Pablo Picasso:
«La linea del destino è ben netta e curva. Segno di successo e fortuna».
Picasso lo ascoltava guardando altrove, come se immaginasse il futuro prospettato.
Vedendomi arrivare Jacob si era rivolto a me:
«Modì, vuoi che si legga la mano?»
«Non ce n’è bisogno» sorrisi «il mio futuro è concentrato… diciamo stretto. Non credo che tu abbia molto da leggere. Meglio pensare al presente!»