L’opera “Il diavolo sulla quarta corda – Nicolò Paganini e il suo Cannone” della scrittrice Giovanna Strano riceve il prestigioso “Premio Scala dei Turchi – Dina Russiello”.
Il romanzo nasce a Parma dalla sinergia creatasi tra la Società dei Concerti di Parma, l’editore Massimo Soncini, l’instancabile promozione culturale operata da Anna Poletti Zanella Cavaliere della Repubblica e il sostegno di Davide Battistini per Sinapsi Group.
Selezionata tra centinaia di pubblicazioni partecipanti al premio, l’opera viene premiata nell’ambito di una cerimonia svoltasi nella magica location della Villa Romana di Realmonte, sita nei pressi della Scala dei Turchi, con la partecipazione di innumerevoli personalità di spicco nell’ambito culturale, politico e sociale nazionale. L’evento, organizzato dallo scrittore italo/francese Pascal Schembri, si colloca tra le iniziative culturali che confluiranno nel fitto programma previsto per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Il premio assegnato alla pubblicazione è coronato da un percorso artistico di ampio respiro, che vede la contaminazione dei linguaggi attraverso la realizzazione di manufatti creati dalla Fashion-art Designer Gisella Scibona, il cui stile ricercato nella tecnica e nell’utilizzo dei materiali tende a riprodurre accessori di moda come opere d’arte. Alcune delle sue coffe artistiche sono ispirate alla letteratura, tra cui le opere della scrittrice Giovanna Strano; difatti nell’ambito della cerimonia è stata presentata al pubblico la coffa artistica dedicata al romanzo su Nicolò Paganini.
All’evento ha partecipato, tra gli ospiti più graditi, Anna Poletti Zanella Presidente dell’Associazione Culturale J. B. Boudard, Presidente del Comitato Femminile del Nastro Azzurro di Parma e Cavaliere della Repubblica per la cultura.
Il romanzo trasporta il lettore in un mondo di armonia e di suoni, con l’intento evidente di manifestare la magia della musica attraverso quella delle parole. Quando la ragione non riesce a dare spiegazioni sulle capacità straordinarie di alcuni grandi uomini, che hanno segnato con il loro talento il cammino dell’umanità, subentra il sospetto, la calunnia, la menzogna. É quello che è accaduto a un genio indiscusso della musica di tutti i tempi: Nicolò Paganini.
Dotato di eccellentissime doti musicali, dalla nascita vive una vita intensa, contrassegnata dal successo, dall’acclamazione da parte di grandi personaggi del contesto storico del 1800, ma anche costellata da innumerevole episodi di malattia che segnano una vita di sofferenza. Paganini non è bello, eppure il fascino che ne avvolge la persona, capace di mandare in estasi il pubblico durante le esecuzioni, attrae donne di svariati lignaggi, come le sorelle Elisa e Paolina Bonaparte, facendone uno dei personaggi più ambigui di tutti i tempi. Compagno indissolubile della sua vita straordinaria è quello che lui stesso chiama il Cannone violino, un Guarneri del Gesù finito nelle sue mani grazie alla donazione da parte di un magnate francese.
Paganini giocherà con l’ambiguo, con le illazioni che girano sul suo conto di godere del supporto di forze demoniache, facendo leva sulla curiosità della gente che accorrerà in massa ai concerti. Tali congetture lo perseguiteranno fino allamorte, e anche dopo, segnando le vicissitudini della sepoltura. Unico grande amore è il figlio Achille, che gli resterà accanto fino alla fine dei suoi giorni. Ma la musica sovrasta ogni cosa, quale ragione profonda dell’esistenza.
Il premio conferito all’opera rappresenta una tappa fondamentale nella rete di sinergie createsi tra Parma e la Sicilia, gettando le basi per ulteriori contaminazioni che si prevede potranno realizzarsi fuori dai confini nazionali, con particolare riferimento a Parigi, dove Pascal Schembri intesse fitte relazioni con il Consolato italiano in Francia.