La borgata di Siracusa ha tutte le potenzialità per diventare il secondo centro storico della città. Già in epoca greca e romana fu intensamente urbanizzato; ne sono testimonianza i ritrovamenti archeologici dell’arsenale greco e delle terme bizantine. La bellissima chiesa di Santa Lucia fu fondata in epoca bizantina, con rifacimenti in età normanna.
La conformazione attuale del quartiere ha origine intorno al 1890, quando Leone Luigi Cuella donò un fondo agricolo per creare case e strade. Vi furono anche altre donazioni da parte delle famiglie Gargallo, Impellizzeri, De Bonis.
È l’epoca della diffusione del Liberty e anche Siracusa verrà sensibilmente ammaliata da questo stile esuberante, fantasioso e colorato che coinvolgerà la Borgata, ma che interesserà anche molti edifici ortigiani.
Si trattò di un periodo socio-economico abbastanza positivo sul quale la nuova arte ebbe terreno fertile grazie anche al prof. piemontese Giovanni Fusero, direttore della Scuola dell’Arte Applicata di Siracusa nel 1901, il quale si fece promotore della diffusione del nuovo stile nella città.
In merito alle premesse storiche potremmo scrivere pagine e pagine, che costituiscono la base della nostra identità attuale.
Eppure il quartiere, nel quale sono presenti degli spazi ampi che potrebbero costituire luoghi di aggregazione importanti, oggi appare degradato e in mano all’abusivismo tollerato da parte di tutti noi cittadini.
L’amministrazione attuale evidenzia una certa sensibilità nei confronti del quartiere, tanto da interessarlo a lavori di manutenzione importanti relativi al rifacimento dell’arteria principale che è la via Piave. Eppure questi lavori si dilungano ormai da alcuni anni, senza trovare luce di conclusione definitiva.
Da questo punto di vista i commercianti sono esausti, così come la gente che vive nel quartiere.
Il gioiello più bello della città, il quadro del Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio, si trova ora all’interno della Chiesa, ma a questo trasferimento non è corrisposta una specifica progettazione di infrastrutture e di pianificazione del flusso turistico che, di fatto, è assente nella zona.
Ma quando affermo che l’abusivismo segna la conformazione del quartiere mi riferisco in particolare alla sporcizia che regna sovrana e ai cumuli di spazzatura che segnano ogni angolo delle strade.
Ci siamo chiesti come mai gli abitanti decidono di depositare i loro rifiuti per la strada?
Il male è un male di fondo. Dipende dall’abusivismo negli affitti delle abitazioni che, non essendo dichiarati, determinano il mancato pagamento delle necessarie imposte per la gestione dei rifiuti.
Si spiega come mai gli occupanti delle abitazioni non abbiano una modalità ben definita di conferire i propri rifiuti.
A questo si aggiunge un malcostume generalizzato di cattiva educazione degli stessi abitanti che non rispettano l’ambiente in cui vivono. E così nella centrale Piazza Santa Lucia, nonostante vi sia la presenza di cestini, i rifiuti vengono abbandonati ovunque: sulle panchine, in mezzo alle aiuole, sui marciapiedi.
Anche la gestione delle fiere periodiche a Siracusa lascia a desiderare, in quanto i commercianti hanno l’abitudine ad abbandonare scatole e plastica sui luoghi dove c’è stata la Fiera, in attesa che la nettezza urbana provveda a rimuoverli. Nel caso in cui in quelle giornate ci sia vento questi rifiuti vengono sparsi dappertutto.
Ci vorrebbe pertanto una maggiore educazione nella gestione del bene comune, fatta di regole ben chiare che l’amministrazione è tenuta a far rispettare.
E voi ritenete davvero che il quartiere della Borgata debba restare per sempre in questo stato di incuria e abbandono?