Eleonora d’Angiò, o Eleonora di Sicilia, principessa angioina del regno di Napoli, fu regina consorte del Regno di Sicilia dal 1302 al 1337.
Eleonora è una delle protagoniste del romanzo “Lo specchio delle stelle” ambientato a Montalbano in icona alla corte del re Federico III d’Aragona. È una delle figure più belle della narrazione in quanto donna di grande intelletto amata dai sudditi. Eleonora rivestire il ruolo di regina di Sicilia cercando sempre di aiutare il suo popolo, spingendo il marito a promulgare delle leggi giuste. Inoltre era una donna molto religiosa tanto da legare profondamente la sua vita alla contemplazione.
La cisterna della Regina faceva parte di un’antica temuta che comprendeva una villa con giardino, e fu fatta edificare da Eleonora d’aggio, consorte del re Federico III d’Aragona, intorno al 1337, nei pressi di Belpasso.
La villa si trovava nelle vicinanze dell’antico monastero di San Nicolò l’Arena, i cui monaci riservarono alla Regina una cella per la preghiera per la contemplazione, e dove morì il 9 agosto 1345.
Le rovine della tenuta si trovano su un percorso di cui rimane ben poco, che sorgeva in una zona in dolce declivio, solcato dalle acque del fiume Piscitello.
La Cisterna aveva la funzione di raccogliere le acque piovane che dai pianori e dalle antiche trazzere, più o meno lastricate, scendevano a valle. Il punto di raccolta tuttora esistente è una grande cisterna dal diametro di circa 35 metri a cielo aperto e avente una pianta circolare. La sua profondità dovette aggirarsi intorno ai 56 metri, mentre col tempo si è ridotta alla profondità di non oltre 2,5 metri.
Le pareti dell’interno, in qualche parte, fanno intravedere tracce di intonaco medievale. La Cisterna veniva utilizzata per soddisfare il consumo idrico necessario per il sostentamento degli animali e per lavare i panni. Si erge proprio a ridosso dell’antica Strada Regia Nazionale Siciliana, di grande importanza nel sistema viario dell’epoca.
Nei pressi della cisterna si affaccia anche un pregevole altare con nicchia, affrescato, forse pertinente al rifacimento della villa del 1680 o allo scampato pericolo dall’eruzione dell’Etna del 1669, che versa in cattive condizioni. Al suo interno si possono ammirare degli affreschi ormai sbiaditi raffiguranti la Madonna della Guardia (al centro), San Biagio (a sinistra) e Santa Lucia (a destra).
Ancora oggi il sito storico Altarino Cisterna Regina, situato lungo una regia “trazzera” si trova nell’abbandono con cumuli di spazzatura e rischio di crolli.
Brano tratto dal romanzo “Lo specchio delle stelle”, Nuova Ipsa Editore:
Eleonora fu accompagnata da una scorta fino a Malpasso e attese che il re concludesse la sua visita a Catania.
Quando lui tornò lo vide afflitto. Eppure il suo sguardo si rianimò scorgendola al centro dell’aia, circondata dai massari, che progettava l’ampliamento del casolare.
«Sei tornato» euforica andò incontro al marito «vieni, devo farti vedere una cosa.»
Camminava veloce presa dall’entusiasmo.
Condusse l’uomo lungo un sentiero che giunse su un pianale dove vi era una fonte d’acqua. Si trattava di una piccola sorgente che, in alcuni periodi dell’anno, era quasi del tutto asciutta.
«Vedi? Qui c’è dell’acqua, ma in piena estate si riduce a un rigagnolo. I massari hanno bisogno dell’acqua! Cosa ne pensi se facciamo costruire una cisterna a uso del circondario nel momento di bisogno?» lei chiese, sperando in un riscontro positivo.
«Mia regina, questa è la tua Camera Reginale, puoi disporre ciò che vuoi. A maggior ragione se le tue azioni mirano al benessere della comunità.»
Lei sorrise, visibilmente felice:
«Allora sarà la mia prima disposizione: costruiremo la Cisterna Regina».
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