Venerdì 10 settembre alle ore 18.30 è in programma un altro evento di presentazione del romanzo “I fantasmi di Dioniso – Mario Tommaso Gargallo e il sogno del Teatro Classico a Siracusa”, Morellini Editore. Un romanzo che ripercorre le fasi storiche della fondazione dell’INDA. Introducono la dott.ssa Rita Insolia (Direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo), prof. Michele Romano (Accademia di Belle Arti di Catania). Lettura scenica di Marta Miccoli.
Nel centenario della seconda rappresentazione delle Coefore di Eschilo del 1921, il romanzo ripercorre le tappe della fondazione dell’INDA.
La pubblicazione è patrocinata, tra gli altri, dalla Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
La narrazione mostra al lettore quale è stato l’iter che ha creato l’Istituto Nazionale del Dramma Antico a Siracusa, tra i capoluoghi più a sud d’Italia, e quali i protagonisti.
Nella Siracusa di inizio secolo le spinte nazionali ed europee, di rinnovamento del teatro, si concretizzano nella messa in scena del dramma antico. Il teatro en plein air fungerà da volano per un percorso virtuoso di sviluppo culturale ed economico del territorio, sulla scia di deboli esperienze precedenti condotte in Europa. Protagonisti sono personaggi illuminati, che consacreranno la propria vita all’amata Siracusa, come Mario Tommaso Gargallo, Paolo Orsi, Giovanni Fusero e molti altri. La prima rappresentazione del lungo ciclo, che arriva fino ai nostri giorni con l’istituzione dell’INDA, avverrà nel 1914 con la messa in scena dell’Agamennone di Eschilo. Le scenografie sono di Duilio Cambellotti, per la regia e traduzione di Ettore Romagnoli, figure delineate chiaramente nella narrazione.
Da sfondo all’organizzazione emerge il panorama artistico dell’Italia del primo ‘900, con scorci di vita di grandi personalità come Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse, e le spinte dei movimenti culturali legati alla nascita del Futurismo di Tommaso Marinetti e Umberto Boccioni. Dopo il 1914 vi è la parentesi dolorosa della Prima Guerra Mondiale, che coinvolgerà le vite dei protagonisti, e nella quale perirà Giosuè Borsi, uno degli attori della prima rappresentazione. Il ciclo riprende nel 1921 con la messa in scena delle Coefore di Eschilo, di cui nel 2021 ricorre il centenario.
Il romanzo vuole essere una testimonianza dei fatti e degli intendimenti dei protagonisti, realizzato basandosi sullo studio delle fonti storiche che supportano la narrazione.