Nel 1800 Nicolò Paganini si trova a Livorno, al sicuro dai tumulti genovesi.

Inserisce degli “Avvisi d’Accademia” offrendosi di eseguire a prima vista qualsiasi pezzo gli venga presentato e tiene due concerti in una sala reperita grazie all’intercessione del console britannico colonnello Archibald McNeill. Ma al primo di essi si ritrova a suonare senza orchestra, in seguito all’ostilità di un’associazione locale, riscuote comunque un grande successo e riceve le scuse dei musicisti che lo hanno ostacolato.

Trovandosi a una serata al Teatro degli Avvalorati viene invitato a suonare ma non ha con sé il suo violino.

Un certo Livron, negoziante e impresario teatrale, gli offre in prestito uno strumento. Si tratta del Guarneri del Gesù del 1742.

Dopo l’esibizione Livron rinuncia ad avere indietro lo strumento in quanto afferma: “non profane romani quelle corde che le vostre dita hanno toccato; lo strumento è ormai vostro”.

Paganini si trova subito in perfetta sintonia con il violino, e lo chiama “il mio Cannone”, in quanto il suono vibrante e potente si amalgama perfettamente con la personalità forte dell’artista.

Il dono è provvidenziale. Sembra che violino sia stato costruito per le mani affusolate e snodabili di Paganini. Sembra che quella voce potente esca dall’anima dell’artista, che quando imbraccia il violino si unisce adesso in un tutt’uno indiviso.

Brano tratto dal romanzo “il diavolo sulla quarta corda”:

La potenza della cassa armonica si unì alla forza interiore del musicista, che mai era riuscita a esprimersi con tale impeto e passione.

Sembrava che il violino e il musicista si conoscessero da tempo, dalla notte dei tempi. In quell’istante si erano ritrovati, ricomponendo l’ordine delle cose. L’armonia perfetta di un connubio senza eguali.

La passione, l’emozione, la stasi, la quiete.

Tutto questo, e molto altro, invase la sala e ogni cuore e ogni anima vibrò simultaneamente.

L’uomo e il violino diventarono tutt’uno. Presto inseparabili, lo sarebbero stati per tutta la vita.

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Informazioni sull'autore

Dirigente scolastico, giornalista pubblicista, scrittrice, dirige un istituto di istruzione secondaria superiore con indirizzi artistici, tecnici e professionali.
Svolge funzioni ispettive nelle scuole statali e paritarie, è impegnata da molti anni nella formazione di figure apicali e dirigenziali della scuola, collabora con riviste specializzate del mondo educativo.
Per Edizioni Simone, Euroedizioni e Strige Edizioni ha pubblicato manuali di preparazione dei dirigenti scolastici e dei docenti.
Scrive su riviste di attualità, come il mensile “Bella Magazine”, “Così” e altre testate giornalistiche, con contributi inerenti all’ambito educativo, formativo e artistico.
Appassionata di arti figurative è curatrice scientifica della Mostra “Van Gogh Multimedia Experience” nelle edizioni di Monreale, Venezia, Torino, Parma, Palermo, Napoli.
Nell’ambito della scrittura creativa è autrice di numerose opere letterarie di vario genere, che hanno riscosso consensi e riconoscimenti.
Ha pubblicato i romanzi “Vincent in Love – il lavoro dell’anima” edito da Cairo 2017, “La Diva Simonetta – la sans par” AIEP Editore 2018, il romanzo Fantasy “Il bianco gelsomino – non esistono amori impossibili” Delos Digital 2020, “Parlami in silenzio Modì” AIEP Editore 2020, “Lo specchio delle stelle” Nuova Ipsa Editore 2021, “Il diavolo sulla quarta corda – Nicolò Paganini e il suo Cannone” Soncini Editore 2021 vincitore del premio Scala dei Turchi, “I fantasmi di Dioniso – Mario Tommaso Gargallo e il sogno del Teatro Classico a Siracusa” Morellini Editore 2021, “Ho ucciso Andy Warhol” Soncini Editore 2023 distribuito in abbinamento alla Gazzetta di Parma. Ultima pubblicazione nel 2025 “Vermeer, il tempo perduto” Morellini editore.

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