Ci si ritrova in un contesto illuminato dove prende consapevolezza il nostro “occhio interiore”, stimolato con sensibile coscienza e gradualità all’interno della “Storia”, finemente cesellato in un background raffinato ed intimo della Sicilia del 1300.
La poesia coinvolgente della narrazione sottolinea la forte sensazione di ritrovarsi in un vortice di continue domande e risposte ricercate, una duplice polarità dinamica. Il ritmo pulsante dell’amore, gli ologrammi recitativi dell’esistenza, il naturale divenire, un flusso che dà vita ad un pattern di percezioni in cui le dimensioni del “tempo” si ribaltano su se stesse in un continuo “sovrapporsi”.
L’amore dimostra che il tempo non esiste. L’attitudine dell’intelletto di stabilire le fondamenta evolutive, la determinazione primaria di privilegiare la “salute eterna”. Ritrovarsi e perdersi lungo il confine sottile e silenzioso tra cielo e terra, crocevia dell’infinito, in cui gli estremi convivono. Il volontario abbandono ad un naufragio sulle “stelle” senza un punto di ritorno: l’immortalità.
Non sei osservatore… non sei lettore… non sei ospite… sei parte integrante di una tenace visione, forse illusione. Ma sicuramente sarai… vento senza tempo.
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