In uscita ufficialmente il 28 settembre il nuovo romanzo dal titolo “Ho ucciso Andy Warhol” edito da Massimo Soncini. La copertina è già un’opera d’arte, realizzata da Paul Newman, attento conoscitore di Warhol e sensibile comunicatore attraverso il sapiente utilizzo delle immagini.
Una narrazione che, come si evince dal titolo, intreccia la storia del padre della Pop Art con quella della sua attentatrice Valerie Solanas.
L’America degli anni ‘60 è interessata da uno dei periodi più controversi e rivoluzionari della storia dell’arte, che riflette i fermenti politici e sociali riguardanti il mondo moderno. La Pop Art nasce proprio dalle contraddizioni di quel tempo. Il padre è Andy Warhol, artista capace di incarnare il subbuglio della società dell’epoca.
La narrazione, condotta sul filo del thriller e del giallo, si snoda in quel contesto storico e culturale. Il punto di vista è multifocale, alternando la visione dell’artista con quella dei personaggi che animano la Factory, il quartier generale di Andy Warhol.
Protagonista indesiderata della sua esistenza turbolenta è Valerie Solanas, attivista femminista incallita, che attenta all’esistenza di Warhol sparandogli a bruciapelo.
Sul palcoscenico della vita si alternano figure forti e dannate al tempo stesso, come Edie Sedgwick, Jean Michel Basquiat, Nico, i Velvet Underground, Marilin Monroe.
Dietro le storie di ognuno di loro vi sono racconti di disperazione, violenza, dolore profondo.
“PARADISO E INFERNO DISTANO UN RESPIRO”
Andy Warhol