Con la scelta di tutti i candidati delle varie compagini politiche alla carica di sindaco, la campagna elettorale odierna entra nel vivo.
Io mi sono candidata al Consiglio Comunale di Siracusa con buoni propositi ed entusiasmo. Ricopro da molti anni il ruolo di dirigente scolastico, per questo sono a stretto contatto con le problematiche sociali che riguardano i nostri giovani; esse spesso riconducono a un malessere che serpeggia nella società e nelle famiglie.
Inoltre conosco la macchina burocratica che determina le disfunzioni e le lungaggini contro le quali lottiamo ogni giorno per migliorare la realtà in cui viviamo.
La presa di coscienza di quelle che sono le problematiche reali mi ha spinta a mettermi in gioco, nella consapevolezza che potrei essere utile in luoghi decisionali in grado di realizzare un cambiamento vero, che parta dalle esigenze dei cittadini.
Eppure ho scoperto delle dinamiche che tendono a intaccare la positività con la quale mi sono candidata.
Innanzitutto ho capito di essermi fatta dei nemici nel momento in cui ho scelto uno schieramento politico. Non avrei mai pensato di essere additata come l’avversario da persone che stimo e con le quali ho collaborato in passato. Non mi piace il ruolo di avversario politico. A mio avviso la politica deve tendere unicamente al miglioramento della realtà, partendo dall’analisi dei bisogni e mettendo in campo le giuste potenzialità. Se il fine ultimo di ogni azione politica è questo non possono esserci avversari, ma persone che puntano al bene comune.
In secondo luogo non mi piace la logica della spartizione dei posti di potere. Io diventerò consigliere comunale, aggiungendo questo ruolo a quelli che normalmente svolgo, solo se i cittadini riterranno che posso essere utile alla causa comune, se riconosceranno in me la volontà di tradurre le loro istanze e la capacità di concretizzare le idee che porto avanti. Se ciò non dovesse avvenire continuerò a lavorare come ho sempre fatto, rendendomi utile se sarà richiesto il mio intervento negli ambienti decisionali della politica.
Mi rivolgo ora agli elettori cercando di smontare alcune dinamiche contorte, che fanno male alla politica seria, che pensa solo al miglioramento del territorio.
Alcuni conoscenti mi hanno riferito di non poter votare per me non perché non mi ritengono una persona valida, ma perché hanno già promesso il loro voto a un altro candidato.
Ma allora si tratta di una corsa a chi arriva per primo?
Esorto gli elettori a esprimere la loro preferenza sulla base di una convinzione, di una decisione che derivi dalla certezza che la persona che stanno votando possa rappresentarli e portare avanti le loro istanze.
Qualcun altro, alla richiesta di offrirmi una preferenza, mi ha risposto che ha già deciso di votare un’altra persona del mio stesso partito, ma non può aggiungere il mio nome in quanto quella persona è collegata a un altro candidato.
Ma vi sembra logico votare una persona che non si conosce solo perché è collegata a un’altra che si stima?
Dette tutte queste premesse concludo raccomandando agli elettori di votare con coscienza, di allontanare il disamore che si ha verso la politica, quella delle poltrone, dei favoritismi, dei mestieranti di certi ambienti, e di esprimere invece la propria opinione attraverso il voto.
Non votate chi è arrivato prima! Non votate chi è accoppiato a un’altra persona e neanche conoscete. Non votate me!
Votate per il candidato che pensate vi possa rappresentare al meglio, dimostri amore e porti avanti una progettualità seria per la nostra Siracusa!