Nell’aula consiliare del Comune di Solarino, venerdì 20 maggio alle ore 18.30, la Fidapa organizza un evento, aperto al pubblico, parallelo alla 57° stagione delle rappresentazioni classiche. Si tratta della presentazione del romanzo “I fantasmi di Dioniso. Mario Tommaso Gargallo e il sogno del Teatro Classico a Siracusa” Morellini editore, della scrittrice siracusana Giovanna Strano, che ripercorre le tappe della nascita dell’INDA nella città aretusea e nell’Italia del primo ‘900.
La pubblicazione è patrocinata dalla Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Tra i patrocini si annoverano: famiglia Gargallo, Amici dell’INDA, Storia Patria, FAI, Noi Albergatori, Istituto Gagini.
Converserà con l’autrice l’architetto e scrittore Alessandra Mutarelli, con l’intervento della presidente della Fidapa Pinella Romano. Letture di Margherita Inglima e Federico Ferlito.
La narrazione è ambientata nella Siracusa di inizio secolo, dove le spinte nazionali ed europee, di rinnovamento del teatro, si concretizzano nella messa in scena del dramma antico. Il teatro en plein air fungerà da volano per un percorso virtuoso di sviluppo culturale ed economico del territorio, sulla scia di deboli esperienze precedenti condotte in Europa. Protagonisti sono personaggi illuminati, che consacreranno la propria vita all’amata Siracusa, come Mario Tommaso Gargallo, Paolo Orsi, Giovanni Fusero e molti altri. La prima rappresentazione del lungo ciclo, che arriva fino ai nostri giorni con l’istituzione dell’INDA, avverrà nel 1914 con la messa in scena dell’Agamennone di Eschilo. Le scenografie sono di Duilio Cambellotti, per la regia e traduzione di Ettore Romagnoli, figure delineate chiaramente nella narrazione.
Nello sfondo emerge il panorama artistico dell’Italia del primo ‘900, con scorci di vita di grandi personalità come Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse, e le spinte dei movimenti culturali legati alla nascita del Futurismo di Tommaso Marinetti e Umberto Boccioni. Dopo il 1914 vi è la parentesi dolorosa della Prima Guerra Mondiale, che coinvolgerà le vite dei protagonisti, e nella quale perirà Giosuè Borsi, uno degli attori della prima rappresentazione. Il ciclo riprende nel 1921 con la messa in scena delle Coefore di Eschilo, di cui nel 2021 ricorre il centenario.
Il romanzo vuole essere una testimonianza dei fatti e degli intendimenti dei protagonisti, realizzato basandosi sullo studio delle fonti storiche che supportano la narrazione.