L’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) è una realtà ormai affermata nel panorama culturale nazionale e internazionale, quale fondazione che si occupa prevalentemente dell’organizzazione del ciclo delle rappresentazioni classiche presso il teatro greco di Siracusa.
Quella che oggi è una macchina potente, che riesce a convogliare a Siracusa grandi nomi del teatro, dello spettacolo e della cultura, la cui gestione è appetibile per il forte flusso economico che genera, ha avuto origine grazie all’idea geniale di un grande uomo, che è riuscito a concretizzare nel 1914 il suo sogno della rinascenza del dramma antico.
Si tratta del nobile siracusano Mario Tommaso Gargallo, che nel 1913 costituisce un Comitato promotore formato dalle persone più influenti della cittadina.
La figura di questo grande uomo è ricordata dai siracusani in modo marginale. Ma questo è il destino delle persone che con la loro volontà e lungimiranza creano delle realtà enormi, che nel tempo prendono strade autonome e viaggiano nelle menti e sulle spalle di altri uomini e donne.
È giusto ricordare la figura di Mario Tommaso Gargallo per come ci viene tramandata dagli scritti che lo riguardano e dalle memorie conservate accuratamente dalla famiglia.
Io ho voluto dedicargli il romanzo “I fantasmi di Dioniso. Mario Tommaso Gargallo e il sogno del teatro classico a Siracusa” edito da Morellini.
Per la stesura dell’opera ho consultato parecchi testi letterari, biografici e storici e ho visionato quotidiani dell’epoca, riviste ed epistolari, dando forma a un romanzo storico che disegna il panorama siracusano e italiano del primo ‘900.
Mario Tommaso nasce nel 1886 a Firenze.
Dallo spirito avventuroso e caparbio, ama viaggiare e si interessa di cultura e di arte, contribuendo autonomamente alla propria formazione da autodidatta. Trascorre la giovinezza nell’ambiente fiorentino e viaggia molto anche all’estero, allargando i propri orizzonti.
Conosce in modo approfondito la pittura spagnola ed è ammiratore di Goya. Ama circondarsi di bellezza e la sua aspirazione non è quella di raggiungere il benessere materiale, bensì di affinare sempre più il pensiero e mirare a obiettivi elevati e ampi orizzonti.
Il padre, il cavaliere Gioacchino Gargallo, muore improvvisamente nel 1893, quando ancora Mario Tommaso ha sette anni e il fratello undici.
Poiché lo zio Tommaso, IV Marchese di Castel Lentini, non ha prole, sono destinati a diventare il primogenito marchese e il secondogenito conte.
La madre Annunziata Gualandi, rimasta vedova giovanissima, assume come unico scopo la formazione dei due figli, non trascurandone la formazione del cuore e lo sviluppo dei sentimenti di carità cristiana.
Nata e vissuta per la prima parte della sua vita a Treppio, nel pistoiese, con la dipartita del marito decide di preservare il patrimonio della famiglia, sempre col pensiero rivolto al futuro dei figlioli, e si trasferisce con loro a Siracusa.
Giovanissimo, Mario Tommaso è il promotore della prima rappresentazione del 1914, dalla quale scaturiscono, dopo la parentesi dolorosa della Prima Guerra Mondiale, i successivi spettacoli dal 1921 al 1927, che lo vedono proteso a dare vita e continuità alla fortunata iniziativa, allargando nello stesso tempo il raggio d’azione e valorizzando ciò che è stato creato.
Nel 1921 Vittorio Emanuele Orlando, in un discorso pronunziato proprio a Siracusa, auspica che possa generarsi la nascita di un istituto vero e proprio.
Quando l’Istituto diventa realtà il suo artefice ne viene estromesso.
Lo stesso Gargallo auspica che l’Istituto abbia un carattere nazionale, ma nel momento in cui ciò avviene l’Istituto viene trasferito a Roma e posto alla dipendenza di imprenditori.
Mario Tommaso si dedica, insieme al fratello Filippo, alla sua città. Insieme riordinano la pregevole biblioteca aperta alla consultazione di tutti gli studiosi. Agricoltore appassionato si dedica al miglioramento delle pratiche agrarie creando delle grandi tenute rurali, con aziende modello.
Ricopre la carica di sindaco di Siracusa dal 16 maggio 1946 al 26 febbraio 1948.
Per merito suo Siracusa ha la prima squadra sportiva di calcio che prende il nome dell’avo Tommaso Gargallo, insigne poeta.
Dà vita alla Società degli Amici della Musica, che realizza raffinati concerti da camera nel teatro comunale, riuscendo ad attirare a Siracusa letterati, scrittori, artisti di chiara fama come Luigi Pirandello, Ettore Pais, Innocenzo Cappa, Ettore Romagnoli, Guido Manacorda, Roberto Papini.
Mario Tommaso è anche fautore della creazione del Circolo di Cultura “Tommaso Gargallo”.
Insieme al fratello fondano l’Associazione italo-britannica, le cui iniziative culminano in un ciclo di conferenze tenute da illustri scrittori stranieri.
Nella sua casa, pochi mesi prima di morire, costituisce una sezione dell’Associazione degli Amici della Grecia. A Roma è uno dei maggiori esponenti della Società Amici delle Catacombe.
Sempre Mario Tommaso Gargallo è il fautore della creazione della Società rotariana e della costituzione della Società Siracusana di Storia Patria.
Di carattere fermo e risoluto, apre costantemente le porte della sua abitazione per dare impulso a movimenti culturali che portano sviluppo e crescita alla sua amata Siracusa.
Si spegne la notte del 31 ottobre del 1958 a Roma.
Scompare con lui una delle figure più insigni del movimento culturale siciliano del 900.
Brano tratto dal romanzo “I fantasmi di Dioniso”:
Un lungo silenzio sottolineò quella frase riecheggiare tra le antiche pietre. Mario Tommaso Gargallo sorrise, vedendo finalmente prendere forma quello che era stato il sogno persistente delle sue prolungate notti a rimuginare.
Agamennone.
Gli sembrò di ascoltare l’eco di quel nome, risuonare nuovamente, dopo lunghi secoli di silenzio, amplificata dalla profondità della terra, scavata nelle zone circostanti proprio per renderla più potente.
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