Nel 1917 Modigliani espone nella Galleria di Berte Weill a Parigi una serie di nudi che provocano grande scandalo nell’opinione pubblica.
Il Nudo Sdraiato che possiamo ammirare oggi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma risale a questa originaria collezione, in quanto è la terza in ordine cronologico di tre versioni dello stesso nudo di uguale formato, di cui le prime due, entrambe in collezioni private straniere, sono pittoricamente più compiute, mentre questa è dipinta a grandi tocchi, che lasciano scoperta in più punti la preparazione della tela.
Si tratta di un’opera realizzata con pittura a olio, delle dimensioni di 76 x 116, ed è una delle poche opere di Modigliani che si trovano in Italia.
La donna è adagiata, inerme. Sembra stia riposando, ma nel suo abbandono sul sofà e celato l’atto di donazione totale agli occhi e al pennello del pittore.
Il corpo appare morbido e sinuoso e nessuno penserebbe mai di disturbarne la quiete.
Traspare una forma di distacco tra la mente che viaggia nel mondo onirico e la materialità della figura, che lascia solo intuire le forme più sensuali, facendo predominare un senso totale di pace e di allontanamento da ciò che accade vicino.
La realtà intorno alla donna è avvolgente e calda, racchiudendo l’essere nel bozzolo intimo e delicato della stasi eterna. Quella che la tela è destinata a far persistere all’interno del grande museo di Roma.
Più che un nudo il quadro rappresenta in modo eccelso il riposo, la stasi, la quiete e l’abbandono. Gli occhi del visitatore possono scrutare gli angoli di quel corpo voluttuoso, ma non interrompere il sonno eterno.
Il romanzo “Parlami in silenzio Modì”, Aiep editore, traccia il percorso pittorico del grande artista, facendo rivivere i protagonisti dei suoi quadri e lo stesso Modì ci parla dalla sua dimensione di eternità.
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