Nicolò Paganini nasce a Genova il 27 ottobre 1782 da Francesco Antonio Paganini e Teresa Bocciardo.
In merito al nome, in numerosi documenti troviamo entrambe le versioni: Nicolò e Niccolò, in quanto Paganini si firma in tutti e due i modi e sono state trovate delle fonti dove si firma anche Nicola.
Nell’atto di battesimo si legge Nicolaus Paganini.
Trascorre i primi anni della sua vita nel carruggio di Passo di Gatta Mora, dove ascolta la musica nelle strade e nelle locande.
Nel 1786, a soli quattro anni, contrarre il morbillo insieme alla sorella che non resisterà.
Nicolò è colto da complicazioni, in quanto l’encefalite morbillosa gli causa crisi catalettiche tali da farlo credere morto. Ma la madre non si dà per vinta e sostiene che il figlio non sia morto. Avrà ragione.
La malattia lascia in lui dei segni indelebili, facendone un bambino dalla salute cagionevole.
Nel 1789, all’età di sette anni, contrae la scarlattina.
Nel frattempo il padre lo avvia allo studio del mandolino e del violino, con metodi un po’ forti, fatti di privazioni e punizioni anche corporali.
Nonostante questi sistemi Nicolò continua ad amare la musica e il suo violino. Nel 1792, all’età di 10 anni, Nicolò riceve le prime lezioni dal violinista Giovanni Cervetto. All’età di 12 anni inizia a suonare in ambienti sacri con grande maestria. Paganini riceve anche le lezioni del maestro Giacomo Costa.
Nel 1795 Nicolò scrive quattordici Variazioni sul tema della Carmagnola, melodia rivoluzionaria francese, e le esegue in un concerto nel 1795.
Il marchese Giancarlo Di Negro diventa suo precettore e lo ospita nella sua casa di via Lomellini per intrattenere gli invitati.
Grazie all’incasso dell’ultimo concerto può viaggiare insieme al padre, recandosi a Firenze e poi a Parma, dove riceve le lezioni del professor Alessandro Rolla.
Di quest’ultimo incontro è tramandato un aneddoto, secondo il quale Rolla è ammalato e non può ricevere gli ospiti, ma a un tratto si sente risuonare per la casa il suo ultimo concerto appena scritto, e ne rimase impressionato.
In seguito Rolla dichiara di non avere nulla da insegnare al giovane Paganini.
Nello stesso anno Nicolò tiene dei concerti presso le residenze estive dei sovrani a Colorno, a Sala Baganza nel Teatro Regio.
Purtroppo è colto da polmonite, e viene curato con dei salassi che lo indeboliscono.
Ritorna a Genova per la convalescenza ma si butta a capofitto nello studio che lo impegna per più di 12 ore al giorno.
Nel novembre del 1796 si esibisce in casa del Marchese Di Negro per Giuseppina Bonaparte, insieme al grande violinista Rodolphe Kreutzer.
Nel 1797 Genova subisce uno stravolgimento politico, in quanto si instaura un governo democratico, nato sotto l’influsso francese.
Il padre deve lasciare Genova perchè il suo lavoro di imballatore di porto è ostacolato dal blocco della flotta inglese che impedisce i rifornimenti via mare dalla Francia.
Paganini e la famiglia si trasferiscono a Livorno.
Il romanzo “il diavolo sulla quarta corda” ricostruisce la biografia del grande musicista, riportando quanto emerso dallo studio delle fonti, al fine di rendere la narrazione quanto più vicina alla realtà dei fatti.
Conoscere la vita del grande musicista aiuta a comprenderne la grandezza.
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