“Lo specchio dell’essere” ci avvicina al mondo dei personaggi che popolano i capolavori di Vincent van Gogh. Il ritratto è lo strumento privilegiato che Vincent utilizza per scoprire la personalità e l’essenza più intima dei suoi modelli, con la ferma intenzione di rendere visibile agli altri l’anima delle persone.

In questo Van Gogh si avvicina a Modigliani, entrambi accomunati dall’attenzione verso la persona, con sentimenti, pensieri, passioni.

Ritratto del postino Joseph Roulin Arles August 1888, Boston: Museum of Fine Arts

“A volte vorrei che la mia fine fosse vicina, e tutti questi ricordi, una volta così dolci, abbia spinto via, come ci allontaniamo dal ritratto di un antenato, dallo sguardo di chi ci disturba, noi allontaniamo il nostro sguardo”  Vincent van Gogh to Theo van Gogh

Nuenen, between Monday, 18 and Saturday, 23 February 1884

The Zouave, 1888 Arles, Amsterdam Van Gogh Museum

“Che nelle sue espressioni, in particolare negli uomini (sempre a eccezione di veri e propri ritratti) Rubens è superficiale, vuoto, burrascoso, sì, del tutto convenzionale e niente, come Giulio Romano e compagni ancora peggiori della decadenza. Tuttavia, lo adoro perché è proprio lui, Rubens, che cerca di esprimere uno stato d’animo gaio, di serenità, di tristezza, e in realtà lo raggiunge, attraverso la combinazione di colori – anche se le sue figure sono a volte vuote…” 

Vincent van Gogh to Theo van Gogh, Antwerp, between Tuesday, 12 and Saturday, 16 January 1886

Ritratto di Patience Escalier, 1888 Arles, Collezione Niarchos

“Ho un ritratto di un’arlésienne  in cui cerco un’espressione diversa da quella delle donne parigine. Ah Millet ! Millet! Come quell’uomo dipinse l’umanità è “qualcosa di alto”, familiare e tuttavia solenne. Pensiamo che quell’uomo piangeva quando iniziava a dipingere, che  Giotto e l’Angelico dipinsero in ginocchio, Delacroix così profondamente affranto e commosso… quasi sorridendo. Chi siamo noi impressionisti per comportarci come loro?”  
Vincent van Gogh a Willemien van Gogh, Saint-Rémy-de-Provence, mercoledì 19 febbraio 1890 

L’Arlesiana, 1888, Metropolitan Museum of Art,  New York   

“Poi ho trovato nel Dr Gachet un amico sempre pronto e qualcosa come se fosse un nuovo fratello – tanto ci somigliamo l’un l’altro fisicamente e anche moralmente. È molto nervoso e bizzarro e ha dato amicizia e servizi agli artisti della nuova scuola, tanto quanto era in suo potere. Ho fatto il suo ritratto  l’altro giorno e dipingerò anche quello di sua figlia, che ha  19 anni.  Ha perso la moglie qualche anno fa, ciò ha contribuito a renderlo insofferente”. 

Vincent van Gogh a Willemien van Gogh, Auvers-sur-Oise, giovedì 5 giugno 1890         

Ritratto del dottor Gachet,  1890 Auvers-sur-Oise, Paris Museo d’Orsay

“Ho fatto il ritratto del signor Gachet con un’espressione di malinconia che potrebbe a volte sembrare una smorfia per chi guarda la tela. Eppure questo è ciò che dovrebbe essere dipinto, perché così possiamo renderci conto come, rispetto ai tranquilli ritratti antichi , ci sia  espressione  nelle nostre menti e passione e come l’attesa e come un grido. Triste ma gentile, chiaro e intelligente, è il numero di ritratti che dovrebbero essere eseguiti, comunque avrebbero un certo effetto sulle persone”. 

Vincent  
a Willemien van Gogh, Auvers-sur-Oise, 13 giugno 1890 

Figura di donna piegata. 1883, disegno. Museo Kröller-Müller – Otterlo

«Non ho mai posato per un pittore, in genere gli uomini mi cercano per fare qualcosa non per stare ferma, non so se ne sarei capace.»

«Ti insegnerò io, sarò paziente e se ti stancherai potrai andare via quando vuoi.»

«Va bene pittore, va bene, farai il mio ritratto, sarà il ritratto di una donna di strada e sarà la tua prima volta.»

«Non farò il ritratto di una donna di strada, come dici tu, ma di una donna! Di una donna umile, lavoratrice, forte, meno fortunata di tante altre, ma sensibile e indulgente verso le miserie altrui.»

dal romanzo “Vincent in Love – il lavoro dell’anima”

Informazioni sull'autore

Dirigente scolastico, giornalista pubblicista, scrittrice, dirige un istituto di istruzione secondaria superiore con indirizzi artistici, tecnici e professionali.
Svolge funzioni ispettive nelle scuole statali e paritarie, è impegnata da molti anni nella formazione di figure apicali e dirigenziali della scuola, collabora con riviste specializzate del mondo educativo.
Per Edizioni Simone, Euroedizioni e Strige Edizioni ha pubblicato manuali di preparazione dei dirigenti scolastici e dei docenti.
Scrive su riviste di attualità, come il mensile “Bella Magazine”, “Così” e altre testate giornalistiche, con contributi inerenti all’ambito educativo, formativo e artistico.
Appassionata di arti figurative è curatrice scientifica della Mostra “Van Gogh Multimedia Experience” nelle edizioni di Monreale, Venezia, Torino, Parma, Palermo, Napoli.
Nell’ambito della scrittura creativa è autrice di numerose opere letterarie di vario genere, che hanno riscosso consensi e riconoscimenti.
Ha pubblicato i romanzi “Vincent in Love – il lavoro dell’anima” edito da Cairo 2017, “La Diva Simonetta – la sans par” AIEP Editore 2018, il romanzo Fantasy “Il bianco gelsomino – non esistono amori impossibili” Delos Digital 2020, “Parlami in silenzio Modì” AIEP Editore 2020, “Lo specchio delle stelle” Nuova Ipsa Editore 2021, “Il diavolo sulla quarta corda – Nicolò Paganini e il suo Cannone” Soncini Editore 2021 vincitore del premio Scala dei Turchi, “I fantasmi di Dioniso – Mario Tommaso Gargallo e il sogno del Teatro Classico a Siracusa” Morellini Editore 2021, “Ho ucciso Andy Warhol” Soncini Editore 2023 distribuito in abbinamento alla Gazzetta di Parma. Ultima pubblicazione nel 2025 “Vermeer, il tempo perduto” Morellini editore.

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