Amedeo Modigliani è un uomo estremamente passionale. Si innamora con entusiasmo della donna amata e, nel 1917, conosce la piccola Jeanne, studentessa all’Académie Colarossi, soprannominata noix de coco, noce di cocco, per via della carnagione chiara e dei folti capelli scuri che porta annodati in spesse trecce.
È una figura avvolta da un certo mistero. Su di lei sono stati fatti vari studi, che hanno trovato ostacolo nella ritrosia della famiglia di fare conoscere a fondo la sua storia. A quel tempo Jeanne è modella dell’artista giapponese Foujita, che la definisce “viziosa e sensuale”.
Lei è la donna ideale, in quel momento, per Modì. Discreta, leale e silenziosa, è giovane e forte. Tutti coloro che li hanno conosciuti riferiscono che lei è spesso quietamente seduta con la mano in quella di Amedeo.
Diventano amanti il 17 maggio 1917. Jeanne racconta, in una lettera all’amica Germaine Labaye, che Amedeo la porta all’hotel Dieu e, letteralmente, le strappa di dosso la biancheria, ma Jeanne non rimpiange nulla. Si frequentano a lungo. Lei di giorno vive con Amedeo e la sera torna dai genitori. Nella primavera del 1918 la madre capisce la verità, in quanto Jenne non può più nascondere la gravidanza.
Così Jenne e la madre il 23 aprile 1918 si trasferiscono nel sud della Francia, a Nizza, dove Jeanne partorisce la piccola Giovanna.
Modigliani e lei vivono insieme alla madre di Jeanne. Sembra che all’inizio andassero d’amore e d’accordo, ma subito dopo Amedeo si trasferisce nel primo di una serie di alberghi, in quanto i rapporti tra lui e la suocera sono sempre più tesi.
Dallo studio dei documenti Jeanne appare, in questo periodo, un po’ assente sia nel nuovo ruolo materno che come compagna di Amedeo. Forse, per la giovane età, è confusa e si lascia troppo guidare dalla madre. Comunque Amedeo e Jeanne, pur essendo entrambi a Nizza, non vivono assieme ma si vendono sporadicamente.
Nel giugno del 1919 Modigliani si trova a Parigi, Jeanne lo raggiunge dopo qualche mese. Modigliani ha una compagna devota, eppure giovane e inesperta.
Anche la fine del grande artista è segnato dalla vicinanza passiva di Jeanne.
Lo trovano circondato da scatole di sardine, in un ambiente sporco e freddo, in fin di vita, con lei accanto che attende silenziosa.
Il dolore della perdita del compagno per lei sarà insopportabile. Nonostante abbia una bambina di poco più di un anno, e un figlio in grembo al nono mese di gravidanza, decide di farla finita con la vita nel modo più cruento: gettandosi dal balcone del palazzo dove abitano i suoi genitori.
Modigliani ritrae Jeanne in moltissimi dipinti. In questo di profilo il volto della donna si presenta regolare con una carnagione candida, chiuso in un ovale perfetto. Intorno i lunghi capelli castani appaiono ramati. Jeanne è dolce e seducente, in una forma dal contorno essenziale. Lo sguardo è intenso, profondo e malinconico. L’elemento che emerge maggiormente e la giovinezza e il candore della figura femminile. I capelli sembrano girare in grandi boccoli e il collo lungo dona alla figura una grazia da cigno. Il volto è riprodotto in primo piano, segno che Modigliani è molto attratto da Jeanne, sentendola come sua compagna.
Col passare del tempo la figura di Jeanne è realizzata in modo meno sensuale e più materno, con forme arrotondate, e i capelli non sono più in evidenza, sparsi e invitanti, ma raccolti alla nuca, quale elemento di compostezza.
In quest’ultimo ritratto il viso si presenta più inespressivo. Jeanne è sempre l’angelo buono di Modì, l’angelo del suo focolare, la madre di sua figlia. Nonostante ciò l’immagine sembra più distante, come se Modigliani avesse timore di toccarla, di scalfirne la purezza.