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Sono ancora lì, racchiuso nelle tele, a rispecchiarmi negli occhi vitrei dei soggetti, a sorridere nei loro visi, fremente di passione.
Rivivo incessantemente nelle menti di tutti voi, nelle lacrime che inumidiscono gli occhi. Nell’emozione del presente.
Respiro del vostro alito. Gioisco nella vostra anima.
Cercatemi, sono nella parte più intima di voi stessi.
Brano tratto dal romanzo “parlami in silenzio modi’”
Oggi ricorre il 101° anniversario dalla morte di Amedeo Modigliani.
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Come non ricordare un anniversario cruciale per la storia dell’arte mondiale?
Amedeo Modigliani nasce il 12 luglio 1884.
Chiamato familiarmente Dedo è un giovane livornese, di famiglia ebrea, amante dell’arte e assetato di sapere. Dopo viaggi condotti in Italia, che rafforzano quella voce interiore che lo condurrà verso un impegno costante e coinvolgente nella produzione artistica, si trasferisce a Parigi, culla di fermenti culturali che segnano il futuro dell’umanità.
Ad animare la forza e la tenacia, che contraddistinguono il suo agire, vi è la malattia, latente ma sempre presente, che lo convince di avere poco da vivere e lo porta a ricercare l’affermazione della propria persona nella dimensione ultraterrena dell’immortalità che solo l’arte sublime ed eccelsa, che tocca gli animi, può dare.
Da studi approfonditi sulla biografia emerge una individualità e una storia totalmente diversa da quella presentata fino a ora dell’artista maledetto, mettendo in rilievo le sofferenze che l’uomo ha dovuto affrontare e la forza interiore che ha fatto emergere, indiscutibilmente, il genio.
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