I rapporti tra Modigliani e Picasso sono stati studiati e interpretati in modo controverso, fino a dare un’immagine distorta di contesa perenne e oppositiva. Tutto questo non corrisponde a verità.
Nel 1907 Modigliani visita lo studio di Picasso al Bateau-Lavoir e vede per la prima volta il dipinto dal quale nascerà il Cubismo: Les demoiselles d’Avignon.
In quel momento nessuno riesce a capire la forma pittorica che ha preso l’arte di Picasso, ma Modì ammira l’artista senza riserve.
Esclama: “Com’è grande. È sempre dieci anni più avanti di noi tutti”.
Modigliani non sembra turbato dal fatto di non riuscire a vendere un solo quadro, mentre Picasso che è più grande di tre anni, ha cominciato ad avere successo.
Nonostante le dicerie, Picasso ha molta simpatia per lui ed è facile essere amici a quei tempi, in quanto sono quasi tutti poveri e sconosciuti e trascorrono molto tempo insieme a fare baldoria.
Picasso è creativo e ammirato, anche se ha un carattere difficile. In ogni caso è un leader per gli altri e Modigliani spesso afferma che sembra che lui “sapesse”. Ma Modigliani rifiuta espressamente di seguire Picasso e Braque sulla strada del Cubismo, anche se, senza dubbio, Modigliani ha subito la sua influenza.
Modigliani sperimenta l’enfasi geometrica in alcuni quadri, come “Testa di donna con neo” è “L’Amazzone”.
Nel 1915 Modigliani frequenta assiduamente lo studio di Picasso ed è lo stesso anno in cui ne realizza il ritratto.
Si tratta di un’opera diversa dalle altre, in quanto sembra che il pennello si muova velocemente sulla tela come per scarabocchiare con furia, in netto contrasto con le altre tele dove il suo stile è più calibrato.
L’espressione di Pablo è circospetta, lo sguardo penetrante è velato.
In basso compare la scritta SAVOIR, conoscenza. Il significato di tale parola è ambiguo in quanto non si comprende pienamente se sia un complimento oppure un commento ironico sul pittore, convinto di capire più di tutti.
In una fotografia del 1942, scattata da Henri cartier-Bresson, è ripreso lo studio di Picasso in rue des Grands-Augustins a Parigi. Nell’immagine si intravede un dipinto di Modigliani ormai famoso, appoggiato accanto alle tele di Picasso.
Modigliani vive, come Picasso, nell’ambiente di Montparnasse a cavallo della prima guerra mondiale, e come tutti fa uso di alcool e hashish.
In una delle ultime occasioni Picasso esclama: “Si direbbe che Modigliani non possa prendere una sbornia che al crocicchio di Montparnasse”.
Tale affermazione sta a indicare che Pablo Picasso è uno dei pochi che ha già compreso i comportamenti dell’amico Modì: dilaniato dalla malattia ostenta la sua figura di bohémien per mascherare la sofferenza che, da lì a poco, lo porterà alla fine.
Brano tratto dal romanzo “Parlami in silenzio Modì”:
Latourrette si alzò per uscire, ma si fermò davanti a una scultura posta su una mensola in alto.
«E quella scultura? Somiglia all’attrice che recita i versi di Rollinat al Lapin Agile» rimase a fissarla. «A mio avviso è un lavoro apprezzabile, la ragazza sembra esprimere una sottile linea di gioia, di piacere interiore» si voltò a guardarmi sorridendo.
Lo interruppi subito:
«No, non va bene. Si tratta ancora di qualcosa che richiama Picasso, ma un qualcosa riuscito male. Picasso darebbe una pedata a questo mostro».