Firenze è una città magica, densa di storia, di arte, di bellezza.
Nessuno può negare che Firenze sia la città dell’amore.
L’icona dell’incontro di tante forze in un luogo solo è rappresentata nei dipinti di un grande artista ammirato in tutto il mondo: Sandro Botticelli.
È la Venere, che nasce dalla spuma del mare. È la primavera che primeggia in un dipinto di avvenenza impareggiabile.
È stata una donna reale vissuta nel 1400 a Firenze, e morta all’età di solo 23 anni.
Simonetta Cattaneo Vespucci, di origini genovesi, nata, manco a dirsi, a Portovenere.
La donna più bella di quel tempo, proveniente dalle acque limpide e cristalline della Liguria, è destinata a giungere a Firenze alla corte di Lorenzo il Magnifico.
Di lei si innamorano uomini influenti, letterati, artisti, e lo stesso Botticelli.
Eppure lei stessa, immersa nel fremito dell’esistenza, in una città incantata come Firenze, non può restare insensibile all’amore, che molte volte ha tentato di colpirla.
Così si innamora di Giuliano de’ Medici, riscattando la sua esistenza fatta di apparenze e di progetti pensati e attuati da altri, riguardanti la sua vita.
Il segreto di Simonetta è celato nelle pennellate sapienti e attente del maestro, ma anche tra le mura dei palazzi e di una chiesa dove Simonetta riposa insieme al suo adorato Botticelli.
La chiesa d’Ognissanti. Entrambi aleggiano eternamente nell’aria sacra e silenziosa della grande navata.
E nella loro vita hanno chiesto una sola cosa: Amore.
Brano tratto da “La Diva Simonetta”, Aiep Editore, di Giovanna Strano
«Aspetta, voglio dirti una cosa» lui si fermò avvicinandosi
al viso smunto. Simonetta si schiarì la voce. «Ora so
che l’amore esiste. È la ragione di ogni cosa, che muove
il mondo. È la forza che ci spinge ad aprire gli occhi ogni
mattina, l’intima essenza di ognuno di noi. Io ho scoperto
questo attraverso te e sono grata al Cielo per aver permesso
che ci incontrassimo in questo mondo».
«Basta cara, non stancarti più ti prego» la interruppe lui,
ma la donna continuò non ascoltandolo.
«L’amore è un sentimento che ci fa uomini e donne,
profondo, nascosto dentro di noi. Dobbiamo solo svelarlo
negli occhi dell’amato… e sarà nostro. E noi diventiamo
suoi» tossì ma continuò sentendosi mancare «l’amore non
ha spazio né tempo, è l’eternità… e io ti amo e ti amerò per
l’eternità.»