Amedeo Modigliani vive a Parigi dal 1906, respirando a pieni polmoni l’aria frizzante delle avanguardie artistiche e frequentando pittori e scrittori in auge.
Eppure resterà sempre fedele a se stesso e al suo sogno, creando un’arte unica che non aderisce a nessuna scuola e non avrà seguaci.
Uno dei primi locali dove si incontrano gli artisti è il cabaret denominato Lapin Agile, nel cuore di Montmartre, che conserva tutt’ora la conformazione e la vitalità originarie.
Nel 1866 Adèle Decerf, un ex ballerina di cancan la cui specialità culinaria era il coniglio saltato in padella, riprese la gestione del locale e nel 1875 il caricaturista André Gill immaginò come insegna del locale proprio un coniglio che balzava fuori da un a padella.
Da tale gioco di parole esce fuori la nuova denominazione.
Fu uno dei luoghi privilegiati degli artisti bohemien del primo Novecento come Modigliani, Pablo Picasso, Max Jacob, Roland Dorgelès, Apollinaire, Utrillo e Pierre Mac Orlan.
Si compone di una piccola casetta rosa, ricoperta dai rampicanti situata in rue des Saules, al numero 4, e ospita ogni sera le esibizioni di giovani artisti parigini.
Brano tratto dal romanzo “Parlami in silenzio Modì” di Giovanna Strano, Aiep Editore:
“La sala riprese a rumoreggiare tranquillamente, tra il ticchettio dei bicchieri che brindavano, inframmezzato da battute goliardiche.
Molti erano gli artisti presenti nella sala. Ormai li conoscevo tutti e alcune loro opere erano appese alle pareti del Lapin Agile.
Il locale si trovava in cima alla Butte di Montmartre. Era una casa non molto grande che, dall’esterno, poteva essere scambiata per una bottega artigiana o un emporio. Da qualche anno Aristide Bruant, cantante di cabaret ben noto a Parigi, lo aveva comperato evitandone la demolizione e incentivandone l’attività.
La realizzazione dell’insegna, affidata ad André Gill, raffigurava un coniglio che, con una fascia rossa legata intorno al corpo, il farfallino e il cappello, balzava su una padella reggendo una bottiglia di vino. Era il coniglio di Gill. Da quella prima indicazione, apprezzata dai frequentatori, il Cabaret des Assassins aveva trasformato il suo nome in Lapin Agile.
Il gestore, adesso, era Frédéric Gérard, che tutti chiamavano Frédé.”