“I personaggi di Cézanne, come le statue antiche, non hanno sguardo. I miei al contrario vedono; vedono anche quando io non dipingo le loro pupille”.
Questa frase di Amedeo Modigliani è sintomatica della forza artistica e passionale che il pittore riversa sulle sue opere.
Cézanne rappresenta per Modì uno stimolo profondo di creatività e di forza, con la quale riesce ad amalgamare la ricchezza di un bagaglio culturale che Amedeo si crea sin dalla giovinezza in Italia, per poi completarsi a Parigi nei quartieri di Montmartre e Montparnasse.
Nelle sue opere traspare una profonda attenzione verso quelle del maestro Cézanne, con approfondimento del suo linguaggio.
L’arte di Cézanne sottolinea alcuni sviluppi determinanti per i percorsi futuri, affermando i valori della coscienza collegati con la ricerca conoscitiva della pittura.
Per Cézanne il pittore conosce il mondo attraverso il dipingere, non cancellando le percezioni dell’Impressionismo, ma sviluppando una vera e propria riorganizzazione dei sensi sulla base delle coordinate dello spazio del tempo, quale esperienza degli esseri umani, attraversando l’instabilità del fenomeno luminoso.
Il maestro di Aix è il primo a esaltare il sentimento primitivo della forma, tracciando itinerari incrociati, da un lato verso la riduzione della forma, da un altro verso la maturazione riflessiva.
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Così in opere di Modigliani, come Studio di suonatore di violoncello del 1909, troviamo le radici che affondano nell’opera di Cézanne Ragazzo dal panciotto rosso del 1890.
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Modigliani ammira il suo predecessore, ma rielabora la sua arte dandogli un’impronta del tutto originale e unica, concentrandosi sulla forza espressiva dei modelli.
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